Come scrivere (bene) un preventivo SEO

Sei un consulente SEO e ti hanno chiesto di stilare un preventivo per l’attività di ottimizzazione di un blog, un portale di servizi o un e-commerce? Se è la prima volta che lo fai è utile tenere a mente una serie di indicazioni utili che ti aiuteranno a fare un buon lavoro e, con un po’ di fortuna, acquisire il cliente!

In questo ambito, l’esperienza è importante ma poter contare su linee guida può essere di grande aiuto. Vediamo, quindi, come procedere.

Preventivo SEO, i costi

Una delle cose da valutare è il costo. Alcuni SEO propongono un costo fisso, ovvero una quotazione predeterminata per un certo tipo di attività. L’ottimizzazione on site, per esempio, potrebbe essere facilmente proposta ad un costo fisso, che deve necessariamente tener conto della complessità del sito e del numero di pagine/articoli coinvolti.

È possibile, poi, concordare una tariffa oraria o giornaliera e, al termine del lavoro, calcolare l’impegno e il relativo compenso. Oppure ci si può accordare per una retribuzione forfetaria con pagamento mensile, per un’attività che potrebbe, per esempio, includere il link building e il posizionamento su Google del sito web del cliente.

O, ancora, si potrebbe optare per un pagamento a performance, da stabilire in base al raggiungimento dei risultati prospettati. Si tratta di una soluzione poco amata dai consulenti SEO, perché – in ambito SEO e Web Marketing, soprattutto relativamente al posizionamento, è molto difficile offrire garanzie di qualsiasi tipo.

Per determinare il costo, invece, si dovrebbero valutare i seguenti aspetti:

anzianità del dominio (siti con un buon storico si posizionano meglio rispetto a siti nuovi)

metriche del sito, da valutare con Ahrefs, Majestic SEO, Moz o SEMrush

profilo backlink attuale, per capire se eventualmente il sito è stato precedentemente vittima di negative SEO

settore di riferimento e relativa competitività

Le attività (quasi) indispensabili

Indipendentemente dal tipo di attività da svolgere, vi sono alcuni punti fermi che è sempre bene valutare:

l’ottimizzazione on site e l’analisi del sito mediante un apposito tool, come Screaming Frog

– l’analisi del profilo backlink e la valutazioni di eventuali rischi di penalizzazione

l’analisi dei competitor, indispensabile per poter capire il livello di concorrenza nel settore di riferimento

l’analisi delle keywords, in particolare le parole chiave che presentano una buona probabilità di conversione

Da questo punto di vista, è consigliabile quindi dividere il preventivo SEO in tre parti: la prima dedicata allo studio di competitor e parole chiave, la seconda incentrata sull’ottimizzazione on site e la terza (eventuale) dedicata alla popolarità e all’attività di link building finalizzata al posizionamento del sito.

In questo modo il preventivo sarà chiaro e conciso e permetterà al cliente, anche se molto inesperto, di capire cosa gli viene proposto. Per esempio, è utile – nella sezione dedicata alle keywords – precisare i volumi di ricerca, così che il cliente possa capire esattamente quale potrebbe essere il risultato finale in termini di posizionamento e conversioni.